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LETERSISHQIP
Ivan Pozzoni

Clinica Zucchi

Oggi non so se davvero ce la faccio,
a battere questi tasti neri come la morte
io non riesco a farmi tagli sull’avambraccio
e a scrivere col sangue come un imbratttacarte.

Non so se c’è fine alla sofferenza,
si combatte con le lacrime tutto il giorno
non c’è clemenza, non c’è clemenza
tagliandole con la falce come Saturno.

Sei mesi senza ridere fatto di vodka Balkan,
in coro a cantare “morte” come un hooligan,
e tu mi dici è proprio bella la tua poesia
e non ti accorgi che sono i miei sensi in sinestesia.

Mi avete declamato le celle ferree della Clinica Zucchi,
che mi hanno reso Pinocchio comprator d’abbecedari,
devo studiare di star bene per non cadere in ospedale
cadere, con altri matti, sulla mia agenda corticosurrenale.