Ivan Pozzoni
Il Chihuaueno Di Port-Royal
Quando ti svegli nella notte e ti avvicini, fragorosa, al batter dei miei tasti
chissà se è me che cerchi, chissà se è me che trovi,
col comportamento di una scimmia allo specchio, la scienza afferma ogni tua inconsapevolezza
e non ricusa, nell’homo sapiens, la stessa consapevolezza con l’esperimento della televisione,
mass-media, esiste chi vive o vive chi esiste auto-identificandosi dentro a un video,
mass-media, la somma dei valori numerici delle masse cerebrali, fratta del loro numero.
Quando guaisci, piangi? O è solamente una danza indeterminata di interazioni neurali
a muoverti, muscoli, sentimenti, sogni? Quando dormi, sogni?
Mi scopro, a volte, a interrogarmi sulla nostra reciprocità:
sentiamo un amore senza condizioni, una resa incondizionata, vicendevole,
e tu sbadigli, disinteressandoti d’ogni feedback, forse soddisfatta
dall’immediatezza di una carezza, dall’autenticità di un sorriso o di uno scodinzolio.
Quando non ci siamo, soffri? O è soltanto l’ipostatizzazione di una nostra mancanza,
a muoverci muscoli, sentimenti, sogni? Quando ci studi, con il tuo naso indagatore da cerbiatto,
rifletti o agisci d’impulso? Esisti, o non esisti? Esisto, o non esisto?
Perché se non esisti, mio amore innocente, rifiuto d’esistere anch’io,
e se rifiuto d’esistere, rinuncia ad esistere il mondo stesso.
Sei la Tenochtitlan dell’ontologia, nata come fico d'India alla base della roccia,
ritrovata – nessuno ti avrebbe mai coperta- da Álvar Núñez Cabeza de Vaca,
sei stata saccheggiata dai conquistadores corsari della logica di Port-Royal
e ridotta, da animali senz’anima, a oggetto inanimato del binomio schiavo / padrone,
senza aver mai considerato che cambi le nostre vite più di Marx e della sua inutile rivoluzione.
chissà se è me che cerchi, chissà se è me che trovi,
col comportamento di una scimmia allo specchio, la scienza afferma ogni tua inconsapevolezza
e non ricusa, nell’homo sapiens, la stessa consapevolezza con l’esperimento della televisione,
mass-media, esiste chi vive o vive chi esiste auto-identificandosi dentro a un video,
mass-media, la somma dei valori numerici delle masse cerebrali, fratta del loro numero.
Quando guaisci, piangi? O è solamente una danza indeterminata di interazioni neurali
a muoverti, muscoli, sentimenti, sogni? Quando dormi, sogni?
Mi scopro, a volte, a interrogarmi sulla nostra reciprocità:
sentiamo un amore senza condizioni, una resa incondizionata, vicendevole,
e tu sbadigli, disinteressandoti d’ogni feedback, forse soddisfatta
dall’immediatezza di una carezza, dall’autenticità di un sorriso o di uno scodinzolio.
Quando non ci siamo, soffri? O è soltanto l’ipostatizzazione di una nostra mancanza,
a muoverci muscoli, sentimenti, sogni? Quando ci studi, con il tuo naso indagatore da cerbiatto,
rifletti o agisci d’impulso? Esisti, o non esisti? Esisto, o non esisto?
Perché se non esisti, mio amore innocente, rifiuto d’esistere anch’io,
e se rifiuto d’esistere, rinuncia ad esistere il mondo stesso.
Sei la Tenochtitlan dell’ontologia, nata come fico d'India alla base della roccia,
ritrovata – nessuno ti avrebbe mai coperta- da Álvar Núñez Cabeza de Vaca,
sei stata saccheggiata dai conquistadores corsari della logica di Port-Royal
e ridotta, da animali senz’anima, a oggetto inanimato del binomio schiavo / padrone,
senza aver mai considerato che cambi le nostre vite più di Marx e della sua inutile rivoluzione.
Më shumë nga Ivan Pozzoni
- Il Dilettante Vuole Fare Arte: Merda D'artista
- La Terza Volta Di Lazzaro
- La Mai Cattiva Strada
- L'amour Fou
- La Solitudine Del Tardomoderno
- Hommage Nseae À L'apprentissage Automatique
- Vodka E Benzodiazepine
- Rino
- Avvelenata
- La Malattia
- Dacia
- Se Avessi L'autorizzazione
- Le Lacrime Di Un Diavolo
- Odio Mishima E Majakovskij
- Il Mestiere Del Poeta
- L'originalità Del Popolo
Komente 0